giovedì 21 dicembre 2006

"E mi chiedo....."

Riporto qui la news appena letta:

"E' morto Piergiorgio Welby"

L’annuncio è arrivato in diretta su Radio Radicale. Marco Pannella ha annunciato che questa notte è morto Piergiorgio Welby.
"Questa notte, esattamente 10 mesi dopo Luca Coscioni," - ha detto il leader Radicale - dopo una "tortura indicibile" Welby "ha raggiunto quello che ha desiderato, per cui ha lottato". "Credo che saremo in tanti a restare perennemente grati a Piergiorgo come a Luca per quanto avranno saputo concepire e realizzare, per quello a cui hanno saputo dar corpo". "Resteranno come fonte di forza, di amore, di speranza".Pannella ha annunciato una conferenza stampa per questa mattina per dare ulteriori informazioni.


Da mesi Welby chiedeva di staccare la spine dal respiratore che lo teneva in vita. La sua richiesta ha scatenato il dibattito politico sull’eutanasia e sul testamento biologico.

Nei giorni scorsi anche il Vaticano era intervenuto sull’argomento. Il ministro della Salute, Javier Lozano Barragan, ha detto che "se i medici dimostreranno che si tratta di accanimento terapeutico perché tenerlo in vita significa solo prolungare la sua agonia, allora si potrebbero staccare le macchine".

Ma ieri il Consiglio superiore della Sanità aveva detto che nel caso di Welby non c’era accanimento terapeutico perché di accanimento si può parlare “in quei casi in cui un paziente è sottoposto a trattamenti sanitari in eccesso rispetto ai risultati ottenibili e non in grado, comunque, di assicurare al paziente una più elevata qualità della vita residua in situazioni in cui la morte sia imminente e inevitabile".



.....e mi chiedo... è giusto tenere in vita un uomo che da anni è ridotto infermo a letto, che riesce a malapena a muovere gli occhi per comunicare visto che non riesce più nemmeno a parlare? Era vita la sua? E' vivere questo? I medici cercavano una morte naturale... ma attaccati al respiratore che ti tiene in vita sarà mai una morte naturale? In un servizio del tg hanno intervistato un uomo nelle stesse condizioni che comunicava con la moglie con gli occhi e che mandava un messaggio a Welby, gli diceva di non mollare che pur confinato immobile a letto stava cmq vivendo........ e mi chiedo: "quanta fede aveva quest'uomo ridotto in quelle condizioni a riuscire a dire che anche se l'unica cosa che riusciva a muovere erano gli occhi era comunque vivo?"
Le opinioni sono tante e divergenti, la decisione non è facile...vivere o morire? E penserei a chi mi sta attorno... alla mia famiglia...e...arrivati a quello stadio della malattia mi chiedo:
"Io vorrei vivere ancora così?"

10 commenti:

Baol ha detto...

E pensare che i medici hanno detto che le cure non erano accanimento ma un atto di pietà....

Cilions ha detto...

Il problema è che finchè in Italia l'uomo in bianco parlando veicolerà milioni di voti... non ne usciremo mai!!!

Faith ha detto...

Io penso che ognuno dovrebbe disporre liberamente della propria vita...che vita più nn è quando si è in certe drammatiche condizioni.
Non vedo perchè qualcuno dovrebbe obbligarmi a vivere, se io nn voglio, senza neppure poter urlare il mio dolore.

Un bacio

faith

Ps: grazie per avermi aggiunto nei link...provvederò per ricambiare!!
Bacibaci

Laura ha detto...

x faith: ma figurati ho trovato i tuoi post molto intensi e interessanti, per questo ti ho aggiunto.
baci Là!

ROKKO ha detto...

ohiii, girovagavo per Roma ed ora mi trovo a Bergamo....ora curioso...

lucia ha detto...

Io, forse, non vorrei vivere così...
caro Francesco, attenzione che l'uomo in bianco spia anche i blog. ;-)
un saluto
lucia

Laura ha detto...

eh si...la risposta alla mia domanda infatti sarebbe: " no, non voglio vivere così" e nemmeno che il ricordo delle persone care, sia di me immobilizzata a letto..

Faith ha detto...

Grazie mille cara!!!!

Adynaton86 ha detto...

Un altro blogger, Padda, aveva posto quesiti simili ai tuoi: questo dimostra che tutti ci troviamo nella medesima difficoltà quando si tratta di parlare di temi cosi' difficili al posto di chi è veramente a cavallo tra vita e morte. Ribadisco il mio pensiero... la vita è di chi la detiene, ognuno è libero di rifiutare la propria vita/non-vita... e noialtri non possiamo opporci, né sindacare...

Marco ha detto...

Non credo sia un caso facile, ma credo, soprattutto, che la regolamentazione, per legge, di certe questioni sia una materia ancora molto delicata e discutibile. Penso occorrerà progredire ancora nella riflessione e nel confronto.